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Lo Studio pubblica le «newsletter», che illustrano le principali novità giuridiche ed amministrative nei campi che interessano la propria  clientela, cui esse sono riservate ed a cui vengono rimesse gratuitamente. I contributi scientifici, tecnici e divulgativi, redatti a cura dei singoli dipartimenti dello Studio, sono di proprietà dei rispettivi Autori, soci o associati dello Studio. A cadenza più ravvicinata sono, invece, inviate le «flashnews», che informano in modo essenziale sulle più recenti interpretazioni giurisprudenziali e amministrative attinenti alle materie trattate nelle newsletter. Le informazioni che si evincono dalle newsletter e dalle flashnews non costituiscono ovviamente espressione di attività professionale, sicché lo Studio non può ritenersi responsabile per qualsiasi uso fattone in carenza della richiesta di uno specifico parere. In questa sezione viene pubblicata periodicamente l'ultima flashnews inviata.

MARZO 2024

IL VALORE IMPONIBILE DI UN TERRENO AI FINI IMU

La Quinta Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 599 del 18 gennaio 2024, ha sancito che rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo la controversia proposta dalla proprietà di un terreno edificabile per l'annullamento di una deliberazione di Giunta Comunale avente ad oggetto la quantificazione del valore imponibile delle aree fabbricabili ai fini Imu.

 LICENZIAMENTO: SE È «GIUSTA CAUSA» LO DECIDE IL GIUDICE

Ha statuito la Sezione Lavoro della Cassazione con la sentenza n. 5304 del 28 febbraio 2024 che la «giusta causa» di licenziamento è nozione legale rispetto alla quale non sono vincolanti - al contrario che per le sanzioni disciplinari con effetto conservativo - le previsioni dei contratti collettivi, che hanno valenza esemplificativa e non precludono l'autonoma valutazione del giudice in ordine all’idoneità delle specifiche condotte a compromettere il vincolo fiduciario tra datore e lavoratore, con il solo limite che non può essere irrogato un licenziamento per giusta causa quando questo costituisca una sanzione più grave di quella prevista dal contratto collettivo in relazione ad una determinata infrazione.

 RESPONSABILITÀ DEL LEGALE RAPPRESENTANTE PER I DEBITI FISCALI

Il legale rappresentante di un'associazione non riconosciuta è coobbligato per le imposte da questa dovute, anche senza la prova della attività negoziale svolta, se il debito tributario è riferito al periodo in cui lo stesso ha ricoperto la carica di rappresentante (Cassazione, Quinta Sezione Civile, 28 febbraio 2024, n. 5269).

IL LAVORATORE RESTITUISCE LE SOMME AL NETTO E NON AL LORDO

In caso di riforma, totale o parziale, della sentenza di condanna del datore di lavoro al pagamento di somme in favore del lavoratore, il datore ha diritto di ripetere quanto il lavoratore abbia effettivamente percepito e non può pertanto pretendere la restituzione di importi al lordo di ritenute fiscali, mai entrate nella sfera patrimoniale del dipendente (Cassazione, Sezione Lavoro, 29 gennaio 2024, n. 2691).

RISARCIBILE IL DANNO BIOLOGICO ANCHE SE NON C’È MOBBING

La Sezione Lavoro della Cassazione ha argomentato (ordinanza n. 4279 del 16 febbraio 2024) che, pure in caso di accertata insussistenza dell'ipotesi di mobbing in ambito lavorativo, il giudice deve comunque accertare se, sulla base dei medesimi fatti allegati a sostegno della domanda, sussista un'ipotesi di responsabilità del datore di lavoro per non avere adottato tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, erano possibili e necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore; su quest'ultimo grava l'onere della prova della sussistenza del danno e del nesso causale tra l'ambiente di lavoro e il danno stesso, mentre grava sul datore di lavoro l'onere di provare di avere adottato tutte le misure necessarie.

USO FREQUENTE DEL CONTANTE E NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con la sentenza n. 2129 del 22 gennaio 2024, ha sancito che, in presenza di sintomi di abnormità nel modo di operare del cliente, il consulente è obbligato a segnalare le operazioni formalmente anomale all'autorità amministrativa a ciò preposta, per consentirle di verificare se il ricorso frequente e ingiustificato al contante sia stato, o no, finalizzato ad eludere le disposizioni dirette a prevenire e punire l'attività di riciclaggio e l'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose o di finanziamento del terrorismo.

SUSSIDI SOCIALI PER IL FIGLIO ULTRA-MAGGIORENNE INOCCUPATO

La Prima Sezione Civile della Cassazione (ordinanza n. 5177 del 27 febbraio 2024) h deciso che il figlio di genitori divorziati, nel caso in cui abbia ampiamente superato la maggiore età e non abbia reperito un'occupazione lavorativa stabile (o che, comunque, lo remuneri in misura tale da renderlo economicamente autosufficiente), non può soddisfare l'esigenza ad una vita dignitosa, alla cui realizzazione ogni giovane adulto deve aspirare, mediante l'attuazione dell'obbligo di mantenimento del genitore, bensì attraverso i diversi strumenti di ausilio, ormai di dimensione sociale, che sono finalizzati ad assicurare sostegno al reddito, ferma restando l'obbligazione alimentare da azionarsi nell'ambito familiare per supplire ad ogni più essenziale esigenza di vita dell'individuo bisognoso. Questo principio non soffre eccezioni ove il figlio ultra-maggiorenne non autosufficiente risulti affetto da qualche patologia, ma non tale da integrare la condizione di grave handicap che comporterebbe automaticamente l'obbligo di mantenimento.

IMMOBILI: DEMOLIZIONE E DI COSTRUZIONE DI TRAMEZZI INTERNI

La sentenza n. 809 del 17 gennaio 2024, depositata dalla Seconda Sezione Stralcio del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Roma, ha ribadito che i lavori consistenti in opere di demolizione e di costruzione di tramezzi interni ben possono rientrare nella categoria degli interventi edilizi liberi i quali, ai sensi dell'art. 22 del Testo Unico Edilizio, non richiedono alcun titolo autorizzatorio, essendo sufficiente la mera comunicazione di inizio attività, ferma la presentazione del relativo progetto asseverata da un tecnico abilitato e salva denuncia di fine lavori.

«DOPPIA RETRIBUZIONE» IN CASO DI CESSIONE D’AZIENDA INVALIDA

In tema di cessione di ramo aziendale, soltanto la sua legittimità comporta la continuità del rapporto di lavoro con il cessionario, rapporto che resta unico ed immutato, nei suoi elementi oggettivi, esclusivamente nella misura in cui ricorrano i presupposti di cui all'art. 2112 cod. civ. che, in deroga all'art. 1406 cod. civ., consente la sostituzione del contraente senza il consenso del lavoratore ceduto. Al contrario, tale unicità del rapporto viene meno qualora il predetto trasferimento sia dichiarato invalido, stante l'instaurazione di un diverso e nuovo rapporto di lavoro con il soggetto (già, e non più, cessionario) alle cui dipendenze il lavoratore continui di fatto a lavorare. In tale ipotesi, ha affermato la Sezione Lavoro della Cassazione nell’ordinanza n. 4945 del 23 febbraio 2024, sussiste il diritto del lavoratore illegittimamente ceduto di ricevere da parte del cedente le normali retribuzioni, insuscettibili di decurtazioni per «aliunde perceptum», essendo le stesse vicende relative al rapporto instauratosi di fatto con il soggetto cessionario inidonee ad incidere sul rapporto continuato in forza di legge con il soggetto cedente.

 CESSIONE D’AZIENDA: QUANDO SI VERIFICA LA PLUSVALENZA

Imposte sui redditi: la plusvalenza fiscalmente rilevante collegata alla cessione di un'azienda si realizza al momento della conclusione del contratto, mentre non hanno rilievo alcuno, secondo la Quinta Sezione Civile della Cassazione (ordinanza n. 3936 del 13 febbraio 2024), le vicende successive relative all'adempimento degli obblighi contrattuali, quali l'omessa percezione del prezzo o la sua eventuale rateizzazione o l'estinzione dell'obbligazione per effetto di una transazione di carattere novativo successivamente intervenuta.

 LE SANZIONI PER OMESSO VERSAMENTO DI PIÙ ANNUALITÀ IMU

In ipotesi di più violazioni per omesso o insufficiente versamento dell'imposta relativa ad uno stesso immobile, conseguenti a identici accertamenti per più annualità successive, ad avviso della Quinta Sezione Civile della Cassazione (ordinanza n. 1933 del 18 gennaio 2024) si applica il regime della continuazione attenuata di cui all'art. 12, comma 5, D.Lgs. n. 472/1997, che consente di irrogare un'unica sanzione, pari alla sanzione base aumentata dalla metà al triplo.

TRASFORMAZIONE AUTOMATICA DEL PART-TIME IN FULL-TIME

In tema di lavoro part-time, la continua prestazione di un orario di lavoro pari a quello previsto per il lavoro a tempo pieno di un rapporto di lavoro sorto a tempo parziale ne determina la trasformazione, nonostante la difforme, iniziale, manifestazione di volontà delle parti, non occorrendo alcun requisito formale per la trasformazione di un rapporto a tempo parziale in rapporto di lavoro a tempo pieno (Cassazione, Sezione Lavoro, 19 febbraio 2024, n. 4350).

 ACCESSO TELEMATICO FRAUDOLENTO AL CONTO CORRENTE BANCARIO

La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, con particolare verifica della loro riconducibilità alla volontà del cliente mediante il controllo dell'utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, va esclusa, ad avviso della Terza Sezione Civile della Cassazione (sentenza n. 3780 del 12 febbraio 2024) se ricorre una situazione di colpa grave dell'utente configurabile, ad esempio, nel caso di protratta attesa prima di comunicare l'uso non autorizzato dello strumento di pagamento, ma il riparto degli oneri probatori posto a carico delle parti segue il regime della responsabilità contrattuale. Mentre, pertanto, il cliente è tenuto soltanto a provare la fonte del proprio diritto ed il termine di scadenza, il debitore, cioè la banca, deve provare il fatto estintivo dell'altrui pretesa, sicché non può omettere la verifica dell'adozione delle misure atte a garantire la sicurezza del servizio. Ne consegue che, essendo la possibilità della sottrazione dei codici al correntista attraverso tecniche fraudolente un’eventualità rientrante nel rischio d'impresa, la banca per liberarsi dalla propria responsabilità deve dimostrare la sopravvenienza di eventi che si collochino al di là dello sforzo diligente richiesto al debitore. 

DONAZIONE DEL DIRITTO DI ABITAZIONE IN DANNO DEI CREDITORI

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 4357 del 19 febbraio 2024, ha ritenuto inopponibile ai creditori procedenti e all'aggiudicatario l'obbligazione assunta nell'atto di donazione di un immobile, dal donatario nei confronti del donante, avente ad oggetto la concessione in godimento dell’immobile stesso per tutta la vita naturale dei beneficiari. 

LA SANATORIA EDILIZIA VA CHIESTA DA TUTTI I COMPROPRIETARI

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha sancito, con la sentenza n. 1563 del 16 febbraio 2024, che in sede di procedimento per rilascio di titolo edilizio in sanatoria deve formare oggetto di valutazione, da parte del Comune, la sussistenza di tutti i presupposti cui la legge condiziona il suddetto rilascio e, fra essi, anche la circostanza che l'istanza di sanatoria provenga da un soggetto qualificabile come proprietario dell'edificio oggetto degli interventi della cui sanatoria giuridica si tratti e che abbia l'intera proprietà del bene, e non solo una parte o quota di esso. Non può invece riconoscersi la legittimazione al semplice proprietario pro quota, ovvero al comproprietario di un immobile, atteso che il contegno tenuto da quest'ultimo potrebbe pregiudicare i diritti e gli interessi qualificati dei soggetti con cui condivida la propria posizione giuridica sul bene oggetto di provvedimento; di conseguenza, in caso di pluralità di proprietari del medesimo immobile, la domanda di rilascio di titolo edilizio, sia esso o non titolo in sanatoria di interventi già realizzati, deve necessariamente provenire congiuntamente da tutti i soggetti con un diritto di proprietà sull'immobile, potendosi ritenere legittimato alla presentazione della domanda il singolo comproprietario solo ed esclusivamente nel caso in cui la situazione di fatto esistente sul bene consenta di supporre l'esistenza di una sorta di patto fiduciario intercorrente tra i vari comproprietari. 

IL TESTAMENTO OLOGRAFO DEL NON VEDENTE

Ha stabilito la Seconda Sezione Civile della Cassazione con la sentenza n. 1431 del 15 gennaio 2024 che il semplice posizionamento della mano del testatore, che aiuti il non vedente a dare una forma ordinata alle sue disposizioni di ultima volontà e non comporti coartazione del gesto di scrittura del testatore stesso attraverso il sostegno della mano, o addirittura attraverso il suo direzionamento in fase di scrittura, lasciando, quindi, intatta la gestualità grafica del testatore, non è di per sé prova del difetto di autografia della redazione e sottoscrizione del testamento olografo e, quindi, della sua nullità in base all’art. 606 cod. civ., a meno che non si dimostri che l'assistenza nella redazione del documento non faccia parte di un più ampio disegno di coartazione della capacità di intendere e di volere, che può sfociare eventualmente nell'annullamento. 

CONCORRENZA: QUANDO GLI ENTI NON COMMERCIALI SONO «IMPRESE»

Nel contesto del diritto eurounitario della concorrenza la nozione di «impresa» comprende qualsiasi ente che eserciti un'attività economica, a prescindere dallo status giuridico di detta entità e dalle modalità del suo finanziamento; secondo la Prima Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (18 gennaio 2024, C-128/21) costituisce attività economica qualsiasi attività che consista nell'offrire beni o servizi in un determinato mercato. 

QUANDO SORGE IL DIRITTO DEL MEDIATORE ALLA PROVVIGIONE

Nel contratto di mediazione il diritto alla provvigione sorge nel momento in cui può ritenersi intervenuta la conclusione di un affare, ossia quando fra le parti messe in contatto dal mediatore si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna ad agire per l'esecuzione in forma specifica o per la risoluzione del contratto stesso; la Seconda Sezione Civile della Cassazione, nell’ordinanza n. 3122 del 2 febbraio 2024, ne trae la conseguenza che la provvigione spetta al mediatore anche quando questi sia intervenuto per consentire la stipula tra le parti di un contratto preliminare di vendita di un immobile. 

LA MANCATA APPLICAZIONE DEL CCNL PUÒ COSTITUIRE ESTORSIONE

Secondo la Seconda Sezione Penale della Cassazione (sentenza n. 7128 del 16 febbraio 2024) integra il delitto di estorsione la condotta del datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato del lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringe i lavoratori, con minacce larvate di licenziamento, ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate. 

QUANDO LA CONCILIAZIONE IN SEDE SINDACALE NON È «GENUINA»

La Sezione Lavoro della Cassazione, con la sentenza n. 1975 del 18 gennaio 2024, ha affermato che in sede di conciliazione sindacale la contestualità del mandato all'organizzazione sindacale rispetto alla stipula dell'accordo potrebbe costituire un indizio circa la non effettività dell'assistenza sindacale, che però deve essere corroborato da altri elementi indiziari per integrare la prova presuntiva di tale vizio, in grado di inficiare la validità della conciliazione. Il relativo onere probatorio grava sulla lavoratrice, in quanto attrice che ha domandato la previa declaratoria di nullità della conciliazione. 

LA SANZIONABILITÀ DELL’ESPORTAZIONE DI DENARO CONTANTE

Con l’ordinanza n. 1939 del 18 gennaio 2024 la Seconda Sezione Civile della Cassazione ha chiarito che l'infrazione relativa all'importazione o esportazione di denaro o titoli al portatore per un importo pari o superiore a 10.000 euro (art. 3 D.Lgs. n. 195/2008) ha carattere oggettivo e si perfeziona con la sola omissione della dichiarazione all'ufficio doganale di confine postulando, sotto il profilo soggettivo, soltanto un comportamento cosciente e volontario, ancorché non preordinato a fini illeciti o non consapevole dell'illiceità del fatto; si tratta, infatti, di un adempimento che impone l'obbligo di specifici avvisi senza alcun onere finanziario ed è volto alla rilevazione globale dei movimenti di capitali verso le frontiere e non ad evitare illeciti trasferimenti di somme. 

LA PRIVACY TRA DIRITTO DI INFORMAZIONE E DIRITTO ALL’OBLIO

Il bilanciamento del diritto della collettività ad essere informata e a conservare memoria del fatto storico con quello del titolare dei dati personali a non subire un’indebita compressione della propria immagine sociale può essere soddisfatto assicurando la permanenza dell'articolo di stampa, relativo a fatti risalenti nel tempo oggetto di cronaca giudiziaria, nell'archivio informatico del quotidiano a condizione, però, che l'articolo sia deindicizzato dai siti generalisti. Similmente, ha affermato la Prima Sezione Civile della Cassazione nella sentenza n. 36021 del 27 dicembre 2023, la tutela del diritto consistente nel non rimanere esposti senza limiti di tempo ad una rappresentazione non più attuale della propria persona, con pregiudizio alla reputazione e alla riservatezza, a causa della ripubblicazione sul web, a distanza di un importante intervallo temporale, di una notizia relativa a fatti del passato, può trovare soddisfazione - nel quadro dell'indicato bilanciamento del diritto stesso con l'interesse pubblico alla conoscenza del fatto, espressione del diritto di manifestazione del pensiero e quindi di cronaca e di conservazione della notizia per finalità storico-sociale e documentaristica - anche nella sola deindicizzazione dell'articolo dai motori di ricerca.

ECCEZIONALE LA MANCATA AMMISSIONE ALLA SECONDA MEDIA

Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta (sentenza n. 42 del 23 agosto 2023) la mancata ammissione dell’alunno alla seconda classe di scuola secondaria di primo grado dev’essere sorretta da un’adeguata motivazione, che necessita di una verifica ampia, sotto il profilo temporale, che faccia riferimento a periodi più estesi rispetto al singolo anno scolastico; in particolare, è richiesto alla scuola di effettuare un esame che consideri tanto il livello di apprendimento conseguito in passato dall’alunno, quanto le sue potenziali possibilità di recupero. Ciò anche alla luce della Circolare del Ministero dell’Istruzione del 20 ottobre 2017, la quale ha chiarito come l’ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado va disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline.

LA PEDOPORNOGRAFIA TELEMATICA

Integra la detenzione penalmente rilevante ai sensi dell'art. 600 quater primo comma cod. pen. la disponibilità di files di contenuto pedopornografico archiviati sul cloud storage di una chat di gruppo nello spazio Telegram ed accessibili, per il tramite delle proprie credenziali, da parte di ogni componente del gruppo che abbia ad essa consapevolmente preso parte (Cassazione, Terza Sezione Penale, 4 settembre 2023, n. 36572).